“Minimali, intimi e trasparenti”. Con molta Calma, intervista ai Libra

di Marta Salini

(immagine da https://www.facebook.com/Libra.Official?fref=ts)“Minimali, intimi e trasparenti”.

Si descrivono così i Libra, tre parole per riassumere una giovane band romana che rivisita la classica canzone italiana in chiave più moderna. Synth, drum machine, computer e pad sono strumenti essenziali per ricreare la loro idea di musica.

Tra tubi metallici che attraversano il soffitto, divanetti variopinti, biciclette appese alle pareti e lampadine penzolanti, Iacopo, Gian Marco, Alberto e Federico, pur molto riservati sul loro lavoro, hanno accettato di parlare un po’ con me prima di salire sul palco delle Officine di San Lorenzo.

Se i Libra non c’entrano nulla con la libbra, cosa significa il nome della band?

Iacopo: Ognuno di noi ha dato una spiegazione diversa a questa parola ma principalmente credo che per noi sia, essere in equilibrio facendo musica.

Riassumete i Libra in tre parole!

I Libra sono: minimali, intimi e trasparenti.

Sul vostro profilo facebook ho trovato sotto la voce delle influenze musicali, tre nomi interessanti: Radiohead, The XX e James Blake. Cosa credete di avere in comune con loro? In che modo vorreste affermare la vostra originalità in questo genere?

Alberto: Con i Radiohead la composizione libera da schemi sia musicali che testuali. Con James Blake la sperimentazione musicale e le sonorità, per noi è un innovatore e allo stesso tempo molto fruibile da un pubblico. Con i The XX le atmosfere create.

Iacopo: Per quanto invece riguarda l’originalità partiamo dal fatto che in Italia non c’è una realtà musicale che faccia questo tipo di musica e se c’è, magari è solo strumentale.

Alberto: Cerchiamo di uscire fuori dai canoni del tradizionale canto italiano. Si può essere italiani e internazionali allo stesso tempo!

Se addiziono Fabrizio Martorelli voce dei Loren + Libra, che risultato ottengo?

Vortice! Una collaborazione nata da un’amicizia che ci ha permesso di inserirlo in questa canzone del nostro album a cui lui si era interessato durante la fase di lavorazione.

“Sappiamo solo correre”. Cito questa frase contenuta nel vostro singolo, perché vorrei chiedervi: se denunciate una vita sempre di corsa e per vita intendo in generale anche quella del musicista che sicuramente tranquilla non è, dove trovate voi La Calma? In che modo vi discostate da questo tremendo e frettoloso orologio?

Gian Marco: Io la trovo tra il tempo che corro e quello in cui suono. Il prima e dopo la musica.

Iacopo e Federico: Quando scriviamo musica, forse.

Alberto: L’importante è non correre per le cose sbagliate e non dannarsi per le cose che hanno poca importanza.

Il videoclip de La Calma potrebbe essere minimalmente descritto così: un uomo disperato e arrabbiato a rallentatore. Per chi ancora se lo stesse chiedendo, potreste spiegare  la scelta di una tale rappresentazione visiva?

Iacopo: L’idea era quella di realizzare un video basato su un contrasto interno: rendere l’idea della calma rappresentando l’opposto. Con l’espediente dello slow motion abbiamo poi voluto rafforzare il brano.  Secondo me il video non deve essere un racconto ma una focalizzazione sul messaggio della canzone e un riflettore puntato sul significato del brano.

Vi siete presentati al pubblico cantando in italiano eppure la vostra musica potrebbe avere anche un respiro internazionale.  Scriverete mai un testo in inglese?

Tutto può essere, la porta non è chiusa! Rimane però che la lingua italiana sia il miglior mezzo espressivo, ora per noi.

Un’ultima domanda e poi vi lascio andare in pace: quale è stato il momento migliore e il peggiore che avete vissuto durante tutto questo lungo cammino ormai in conclusione a settembre con l’EP d’esordio?

Alberto: Il momento peggiore e il migliore coincidono: l’abbiamo vissuto durante tutte le ore di lavoro passate a suonare, in studio, in sala prove a cercare di capire quale fosse la nostra dimensione artistica. Questa è stata la cosa più frustrante ma allo stesso tempo la migliore perché facendo questo lavoro, abbiamo avuto un riscontro dal pubblico che ha compreso ciò che noi volevamo trasmettere artisticamente.

 

Per seguire i Libra: https://www.facebook.com/Libra.Official?fref=ts

Per ulteriori info sul “live” della band: http://www.culturalismi.com/culturalismi/dalla-musica-al-pop-olare/14-giugno-2013-libra-in-concerto-roma-report-dal-live.html

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