Dicembre 2010 – Kafka sulla spiaggia

Kafka sulla spiaggia. Cristina Zinni. 2010 © tutti i diritti riservati

Kafka sulla spiaggia. Cristina Zinni. 2010 © tutti i diritti riservati

“Kafka sulla spiaggia”

“Tutt’a un tratto, senza il minimo preavviso, circa 2000 pesci precipitavano dalle nuvole.
(…) Fu molto più forte il trauma psicologico. Un’enorme quantità di pesci era caduta giù dal cielo come grandine: una visione apocalittica.”

“Resto lì a lungo, la mano appoggiata al bordo della finestra, a fissare il punto in cui è sparita. Magari potrebbe accorgersi di avere dimenticato di dirmi qualcosa, e tornare indietro. Ma non torna. In quel punto rimane solo una specie di cavità invisibile che ha la forma della sua assenza”

“Con tutto lo spazio immenso che esiste al mondo, non riesci a vederne nessuno –
e ne basterebbe anche pochissimo – che possa accoglierti. Quando cerchi una voce, 
trovi solo un silenzio profondo. Ma quando cerchi silenzio, ecco la voce incessante di 
una profezia, una voce che a volte preme quella specie di interruttore segreto nascosto 
da qualche parte nella tua mente.

Il tuo cuore somiglia a un grande fiume ingrossato da lunghe piogge. Tutti i segnali stradali sono stati sommersi dalla corrente e trascinati in qualche luogo oscuro. Mentre la pioggia continua a cadere violenta sul fiume. Ogni volta che vedi ai notiziari immagini di inondazioni come questa, pensi: Ecco, dentro di me è esattamente così”

Kafka sulla spiaggia – Murakami Haruki

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