EP#27

EP#27

(“Il Banco” vince sempre…)

di Claudio Consoli

1.“La conquista della posizione eretta”. 1972 dall’album “Darwin!” del Banco del Mutuo Soccorso, perché affinché l’uomo evolvesse essa fu necessaria quanto la schiena dritta lo è per essere artisti senza dimenticare di essere uomini.

2.“750000 Anni fa fa… L’amore?” 1972 dall’album “Darwin!” del Banco del Mutuo Soccorso, perché allora come oggi l’amore è sempre stato fatto di desiderio, rinuncia, estasi e dolore ed i grandi artisti l’hanno sempre saputo.

3.“E mi viene da pensare”. 1979 dall’album “Canto di primavera” del Banco del Mutuo Soccorso, perché mai bisognerebbe scordarsi di farlo e la grande musica in questo ci aiuta.

4.Non mi rompete. 1973 dall’album “Io sono nato libero” del Banco del Mutuo Soccorso, che il tuo invito possa essere esaudito e che dunque

5.R.I.P. 1972 dall’album d’esordio omonimo del Banco del Mutuo Soccorso, riposino in pace il tuo corpo da omone e la tua folta barba ma che il tuo spirito non ci lasci mai!

Per ascoltare i brani della playlist e vederne I video:

Curiosità:Francesco Di Giacomo, storico cantante italiano del Banco che qui ricordiamo e piangiamo, è solitamente collegato a Roma e soprattutto alla zona dei Castelli Romani dove effettivamente ha trascorso la gran parte della sua vita ma è in realtà sardo di nascita: nacque infatti in una frazione di Siniscola (Nuoro) che lasciò comunque all’età di cinque anni per trasferirsi a Roma.

Di Giacomo appare anche in tre camei all’interno di film di Federico Fellini e precisamente in: Satyricon, Roma e Amarcord.

Con Vittorio Nocenzi, pianista, sono stati gli unici due membri sempre presenti nella line up del Banco del Mutuo Soccorso dal 1971 ad oggi.

Nel 1974 il Banco lasciò la Ricordi per passare, come tra l’altro fece anche la “Premiata Forneria Marconi” sotto l’egida della Manticore record di proprietà degli Emerson Lake & Palmer su suggerimento dello stesso Greg Lake. In seguito a questo passaggio di etichetta i lavori del gruppo ottennero diffusione e successo anche all’estero, anche grazie alla traduzione dei testi: nell’album “Come in un’ultima cena” del 1976 essi vennero tradotti, ad esempio, da Angelo Branduardi.

Di Giacomo non ha mai probabilmente amato fino in fondo il cantare in inglese e spesso ricordava questo aspetto anche durante le esibizioni live ed un esempio è contenuto nell’album “Nudo” del 1997: nel prologo di “Sul Palco”, a Tokyo, dice al pubblico nipponico che conoscendo poche parole in inglese, gli parlerà in italiano in quanto l’inglese non è né la loro né la sua lingua e preferendo far esprimere alla musica le sue vere “parole”.

Per scoprire un po’ di più sulla grande persona che era dietro l’artista si consiglia di leggere il seguente articolo di Guido Bellachioma storico promoter e memoria italiana del Rock Progressive raggiungibile dal link sottostante:

http://www.ilmessaggero.it/spettacoli/musica/la_prima_volta_cant_alla_scuola_delle_monache_al_pigneto/notizie/536031.shtml

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