Liberare il lavoro e la cultura: dove l’impegno collettivo produce i frutti del riscatto sociale

di Simona Secci


Viaggio nelle terre della piana di Catania confiscate al clan Riela, affidate alla Cooperativa sociale Beppe Montana – Libera Terra.

Un cancello verde in ferro segna l’ingresso nelle terre di Contrada Casa Bianca (nel comune di Belpasso) che sono state per tanto, troppo, tempo uno dei tasselli del dominio mafioso del clan Riela e della loro rete di collusioni e connivenze. Una mafia, che con pervasiva e camaleontica capacità di sfruttare ed adattarsi al tessuto economico, inquinandolo con gli ingenti proventi illeciti, ha progressivamente modificato il proprio volto, è divenuta viepiù una mafia imprenditoriale: dal controllo delle terre e delle coltivazioni degli agrumi e delle olive, dall’allevamento dei cavalli per le corse clandestine alla creazione della Riela Group, un’azienda di trasporto e distribuzione merci. Quest’azienda confiscata alla fine degli anni Novanta, come le terre di Belpasso, ora – dopo un difficile percorso dovuto ai tentativi del clan di riappropriarsene attraverso dei prestanome e di creare il vuoto intorno a chi cercava di contrastare tali manovre e di ricondurre l’azienda nella legalità – è finalmente riutilizzata socialmente, per distribuire i prodotti delle cooperative siciliane del consorzio Libera Terra Mediterraneo.

L'ulivo dedicato alla Memoria di Beppe Montana (foto di Simona Secci © tutti i diritti riservati)Riportare alla luce i terreni della piana catanese sottratti all’oscurità del dominio mafioso costituisce il faticoso impegno quotidiano dei soci della Cooperativa sociale Beppe Montana, cui è stata affidata, nello specifico, la gestione di 95 ettari, ricadenti nei Comuni di Belpasso, Ramacca, Motta Sant’Anastasia e Lentini. La Cooperativa, nata appena un anno fa, il 23 giugno del 2010, con la partecipazione di quattro soci, selezionati tramite bando pubblico, in un percorso curato dalle Prefetture di Catania e Siracusa, con la collaborazione di Libera, Associazioni, Nomi e numeri contro le mafie, porta il nome del commissario catanese della squadra mobile di Palermo, ucciso da Cosa nostra nell’estate del 1985, nel corso della quale vennero trucidati anche il vice dirigente Ninni Cassarà e l’agente Roberto Antiochia. L’anno scorso è stato piantato un piccolo ulivo sul quale è appeso un cartello con il nome di “Beppe Montana”: la memoria di chi, «senza scappare, senza tradire, senza corruzioni, o sottomissioni a testa alta, orgogliosamente» (come lucidamente affermò il giornalista catanese, anch’egli ucciso dalla mafia nel 1984, Giuseppe Fava, che denunciava la patologia e le collusioni politiche del potere economico dei “cavalieri del lavoro”), ha scelto di svolgere il proprio lavoro e dovere fino in fondo, perché così è giusto, è la radice profonda e robusta da cui prende linfa e cresce il sano impegno giorno per giorno contro le mafie. Un impegno che se vuole creare riscatto sociale e culturale non può essere incarnato dalle poche persone che vivono sul territorio, che rischiano in tal modo l’isolamento e la sovraesposizione, ma deve essere costituito coralmente da ogni ramo della comunità del Paese, dove ciascuno si assume la propria parte di responsabilità in questo percorso di affermazione dell’etica e dei diritti. Ecco perché, oggi, ogni estate, il casolare in questo appezzamento di 16 ettari, un tempo feudo dei Riela, ospita tanti volontari che, da ogni parte dell’Italia e ora anche dagli altri Paesi europei, giungono qui, per fare la propria parte nella riappropriazione collettiva di quanto sottratto dalla violenza mafiosa, per condividere concretamente con i componenti della Cooperativa l’impegno per il riutilizzo sociale, attraverso il lavoro nei campi e le attività formative sulle mafie e sulla legalità.

A Contrada Casa Bianca, sono ancora evidenti i segni dell’abbandono durato ben 12 anni, dopo la confisca definiva dei terreni. L’anno scorso quando i ragazzi della Cooperativa sono entrati per la prima volta in questi beni lo scenario era davvero sconfortante: cumuli di spazzatura che infestavano il casolare e le terre, le piante di agrumi e gli ulivi imprigionati da rovi, quasi un ettaro di terreno completamente bruciato, alcune piante oramai secche o malate sono destinate ad essere estirpate. Con tenacia e passione, i soci della Beppe Montana hanno intrapreso un duro lavoro per ridare vita a queste terre. Lo scorso inverno hanno raccolto le poche arance, che le piante spontaneamente hanno comunque donato, malgrado l’incuria in questi anni, riuscendo a venderle ai GAS e a confezionare una marmellata biologica.

In questo torrido luglio catanese, mentre all’orizzonte l’Etna fuma incessantemente e indifferente alle vicende umane, il primo gruppo di volontari, un gruppo di giovani scout provenienti dal Belgio (regione di Mons), è impegnato fin dall’alba, insieme ai soci più giovani della Cooperativa, Andrea e Diego, a liberare le piante dall’incuria di questi anni: con i pochi e semplici strumenti a disposizione, quali falcette, rastrelli e forbici, in un’afa soffocante, estirpano erbacce infestanti, grovigli di rovi, per far sì che queste piante possano dare nuovamente dei frutti, arricchiti dalla bellezza dei sapori della libertà e della dignità del lavoro pulito, che non sia più elargito come favore, ma finalmente riconosciuto come diritto fondamentale, in consonanza con quanto disposto dalla Costituzione, nella quale il lavoro è il valore fondante della nostra Repubblica; intrisi del profumo di una collettività che responsabilmente diviene protagonista del riscatto e dello sviluppo sociale ed economico di quello stesso territorio prima assoggettato al controllo mafioso.

Grazie alle attività formative e alle testimonianze dei familiari delle vittime innocenti, i ragazzi belgi, nel cui immaginario la mafia era concepita secondo un’accezione prettamente “gangeristica”, divengono consapevoli del pervasivo potere politico-economico delle mafie e di come il campo di volontariato sia un segno tangibile e imprescindibile per creare un percorso di cambiamento, per restituire giustizia a coloro che hanno perso la vita per la loro onestà e impegno.

Nel campo, nella sera del 12 luglio, battuta dal vento di scirocco, arriva il furgoncino con gli amici di Cinemovel, che stanno attraversando tutto lo Stivale, per portare il loro cinema itinerante nei beni confiscati alle mafie: “Libero cinema in Libera terra”, un festival nel quale la proiezione di film che narrano storie di emarginazione e di riscatto sociale, di lotta alle mafie, nei luoghi che sono la testimonianza tangibile dell’impegno antimafia, diviene simbolo precipuo di quei percorsi di riappropriazione culturale e sociale e della ricostruzione di una comunità solidale e responsabile, che possono sottrarre definitivamente il terreno di coltura al diffondersi della mentalità mafiosa. Una serata nella quale si riscopre la bellezza dello stare insieme, in un’allegria rinnovata dallo spirito di condivisione di un progetto nel quale le persone e i loro diritti sono posti al centro di ogni azione.

Alla fine dell’estate i volontari torneranno a casa, con un bagaglio ricco dei legami intessuti nei giorni di lavoro e di studio, durante i quali si è condiviso il sudore per restituire dignità a queste terre abbandonate nel tentativo di sottrarre per sempre alla collettività tale patrimonio, della consapevolezza che i soci della Cooperativa non possano essere mai lasciati da soli in questo impegno quotidiano, che – come ci ha insegnato Giovanni Falcone – «è tempo di andare avanti, non con sterili declamazioni e non più confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con il doveroso impegno ordinario di tutti in una battaglia che è anzitutto di civiltà e che può e deve essere vinta».

Per maggiori info:

COOPERATIVA BEPPE MONTANA

www.coopbeppemontana.org

ESTATE 2011: CAMPI DI VOLONTARIATO SUI TERRENI CONFISCATI ALLA MAFIE

http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4178

Libero Cinema in Libera Terra – 12 luglio 2011 – Facce di Legalità – Belpasso (CT)

http://www.youtube.com/watch?v=aTFbc1Wk_Bg

Cinemovel Foundation

www.cinemovel.tv

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