Marta

di Daniele Montirosi

Marta l’hanno sepolta nella tomba di famiglia. È una di quelle cappelle da cimitero di paese, ci puoi entrare startene lì seduto per un po’. Al funerale ho visto(immagine da http://soloperme.blogs.it/2006/12/01/lacrime_e_sorrisi~1388107/) la sedia di legno pieghevole riposta in un angolo. È da quel giorno che non ci vado. Oggi fanno due mesi esatti. Dovrei andarci ma non mi va. E poi devo sistemare la macchina. Non posso andare più in giro con quelle gomme. Sono troppi chilometri fino a lì, rischio di rimanere per strada. E se mi scoppia un pneumatico? Questo caffè fa schifo. E come al solito non c’è un cazzo da mangiare. Ok. Sigaretta e chiamo Claudio, non buttiamo la giornata. Aho, beh che dici? Sì pure io un cazzo, la solita merda. Senti l’amico tuo gommista dov’è che stava? Eh lo so che è il tre agosto ma me pare che non è partito nessuno. Dici che ha già chiuso? Sì dai damme il numero. Va beh dai se sentimo più tardi. Certo che fa un caldo di merda. E non sono manco le 10. Magari lo chiamo domani. E se ha chiuso? Rimango a piedi d’agosto? Vabbeh ci proviamo dai. Sì ciao sono un amico di Claudio. Ah ecco ti aveva già accennato. Eh senti ma quando chiudi per ferie? Ah. E riapri? Mhmhm ho capito. Senti ma se passo al volo stamattina come sei messo? Ok dai esco subito grazie. E annamo allora. Tiè ci sto solo io in giro. Ma non c’era la crisi? ‘ndo cazzo siete andati tutti in vacanza? Ecco manco le sigarette posso comprà questo chiude un mese e mezzo. Dovevo fa il tabaccaio. Sto semaforo è eterno come al solito. Ciao sono l’amico di Claudio ci siamo sentiti prima al telefono. Ah me la fai subito? Eh sì tutte e quattro se riesci a non farmi spendere tanto. Ah perfetto. Senti mentre aspetto, c’è mica un tabaccaio aperto qui in zona? Bene, ti porto un caffè?  A dopo. Erano anni che non camminavo per queste strade. Beh tutto sommato sembra migliorato il quartiere rispetto a quando ero piccolo. Se non ho capito male il bar tabacchi  è quello all’angolo in fondo alla strada dove abitava quella che mi piaceva alle elementari. Riccia e castana. Chissà da quando ho poi cominciato ad avere la fissazione delle bionde. E chissà perché non sopporto più i ricci? Sarà mica per quella delusione da bambino. Chissà che fine avrà fatto. Magari non è nemmeno più riccia. Meno male che ho cancellato l’account su face book prima che fosse troppo tardi. Anche Marta era cresciuta in questo quartiere. Chissà magari una volta abbiamo anche giocato insieme ai giardinetti. Eh quello non è cambiato, già da piccolo andavo molto più d’accordo con le femmine. Marta però le batteva tutte. Le cose più intelligenti che abbia mai sentito uscire dalla bocca di una donna. Quanto s’incazzò quella volta che le dissi tu scopi come un maschio. E quando capì cosa intendevo s’incazzò ancora di più. Che s’incazzava poi? Tanto non potevo dirlo a nessuno che andavamo a letto. Buongiorno un caffè e uno macchiato da portar via. Che chiappe! Solo donne in questo bar? Dovrei venirci più spesso. Ecco adesso inizia la paranoia. La cassiera mi fissa. Cazzo è bellissima. Ok con calma. Misuriamo i gesti. Lo giro il caffè anche se lo prendo amaro? Mmm è bollente prendiamo tempo. Un’occhiata al cellulare che fa sempre la sua figura. Niente male ‘sto caffè. Ok dritto e deciso verso la cassa. Due caffè golden virgina verde, cartine piccole e… c’è l’hai i filtri quelli più piccoli? Sì quelli. Cazzo ma se sorridi così mi innamoro. No grazie non c’è bisogno. Eh vabbé niente, un paio di splendidi sorrisi. Lo sguardo sembrava… E che la dovevo fare io la prima mossa? Con Marta l’ho fatta io? Beh sì però andavo sul sicuro. Che faccia che ha fatto quando le ho preso il viso tra le mani e l’ho baciata.  Disse che non se lo aspettava. E infetti in quello sguardo per la prima volta ho visto vacillare la sua sicurezza. Già pronta? Ecco il caffè. Quanto ti devo? Beh grazie davvero. Adesso da qui che strada faccio? Torno a casa? Beh sì ormai è ora di pranzo e non ho mangiato niente ancora. Faccio la tangenziale, poi il pezzo di raccordo sì. Devo fare una lavatrice almeno. Certo da qui prendo l’autostrada poi è un attimo. E basta, solo chiacchiere a ‘sta radio di merda. Ecco fatto, quando dici le coincidenze. Si potrebbe definire la nostra canzone che ne dici Marta? Me sa che da qui non mi senti. E allora mo vendo a dirtelo in faccia. Uffh appena in tempo, un altro po’ e mancavo l’uscita. Eh scusa fratello sì, t’ho tagliato un po’ la strada, non c’ho il navigatore come te. Ok sono definitivamente impazzito. Cerchiamo almeno di arrivarci sani. Ah ce l’hanno fatta a togliere i casellanti. Tutto automatico. E qui? Beh la gente non sa prendere il resto… quasi dieci euro bene. Viva l’automatizzazione e l’ignoranza! Prati, pecore e galline. Magari in un bel casolare ci si potrebbe pure vivere. Ci arriverà l’adsl? Beh intanto ci so arrivato io. Eccoci Marta. scusa il ritardo. No nn ce la faccio a mettermi seduto, grazie sto in piedi. Tieni ecco hai visto? eccotele tutte le lacrime che nn sono riuscito a piangere al funerale. Sei contenta adesso? E  adesso te lo dico in faccia perché non si fa così. Non si fa così Marta. Non si muore così senza preavviso cazzo!

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