SWEET SOUR. Band of Skulls (Electric Blues Recordings, 2012)

di Massimiliano Franchi

(immagine da http://bandofskulls.com/)Quando a fine 2009 mi si presentò alle orecchie la simpatica heavy-pop-rock Friends, tratta dalla colonna sonora di New Moon (unica nota azzeccata dei film della lagnosa saga vampiresca), sorrisi accennando piacevoli oscillazioni della testa e mi chiesi chi fossero i Band of Skulls. La band inglese, attiva dal 2008, torna ora con il secondo album, Sweet Sour, dopo aver passato gli ultimi due anni a girare per i palchi di un po’ tutto il mondo.
Si presentano con la title-track Sweet Sour, caratterizzata da riff di chitarra minimalisti e esplosioni repentine che ricordano i White Stripes, e con una mescolanza di chitarre acustiche ed elettriche di Bruises. In Wanderlust la chitarra distorta e affilata è accompagnata da ritmi costanti a tempi alternati, mentre The devil takes care of his own strizza l’occhio ai Dead Weather (altro progetto di mr. Jack “Prezzemolino” White) con un blues moderno di gusto garage.
Si smorzano i toni con Lay my head down, una dolce ninna nanna acustica con finale temporalesco e emozionalmente lacerante, ma è una finta e si riparte con il fuzz al massimo e tempi da headbanging in You’re not pretty good but you got to going on, per poi ancora calmare le acque con l’acustica Navigate (che quasi sembra scritta da Dave Grohl), e la dolcezza malinconica di Hometowns. La batteria pulsa come un macigno, sostenuta dalla chitarra distorta in Lies, traccia affascinante e pericolosa come una lanciatrice di coltelli, mentre il disco scema in sordina con Close to nowhere, per rilassarsi e riprendersi dopo le energie spese nel corso dell’album.
Di certo la band non propone un sound originale e personale, attingendo costantemente da molteplici band di influenza, quali Foo Fighters, Queens of the Stone Age, Kings of Leon, Pixies, Dead Weather e ovviamente White Stripes, che più di tutti ricordano i Band of Skulls, vuoi per il minimalismo musicale che propongono o per gli intrecci vocali tra Russel Marsden e Emma Richardson. Ma l’album risulta piacevole, solare e divertente, da tenere fisso in auto in queste primaverili giornate di sole, da sparare ad alto volume con il finestrino aperto.

 

per maggiori info sulla band:

http://bandofskulls.com


per vedere il video ufficiale di Bruises:

http://www.youtube.com/watch?v=bBgSw4GstGs

 

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